Luciana ha voluto ricordarlo così:
Lettera per Antonio
Antonio chi? Ho subito chiesto, quando stamattina mi è giunta notizia della sua morte.
E così quelli ai quali l'ho trasmessa io. Antonio nostro!
No, non è possibile, tutti gli Antonio potevano morire ma no ANTONIO!
Increduli, addolorati, quasi inspiegabilmente imbronciati, perchè si era permesso di lasciarci, così, nel giro di una notte pur essendo in salute.
Un inspiegabile e non atteso dolore per tutti quelli che lo conoscevano, che erano abituati a vederlo come parte della quotidianità che ci spetta.
Aveva accudito alla Chiesa e a tutti noi come un maggiordomo, nobile e capace, premuroso ma non servile, anzi padrone assoluto di riti e cerimonie.
Senza Antonio non si poteva dar aiuto. Sembra di sentire ancora il suo vocione, l'enfasi con cui riempiva la chiesa delle note di canti e preghiere!
Quanto ci mancherai Antonio! Quanto già ci manchi.
Il Signore ti ha fatto dono di una bella morte, sorella morte francescana, che tutti vorremmo.
So che non ci lascerai del tutto ma, così vicino al Signore, gli ricorderai la tua degna Rosa e noi tutti che abbiamo avuto modo di conoscerti e volerti bene.
Luciana
Anna e Fabrizio lo ricordano così:
Caro Antonio, anche noi siamo stati profondamente addolorati per una mancanza inaspettata.
In questi vent'anni di conoscenza, ricordiamo l'allegria e il tuo buon umore nei pomeriggi estivi seduti in sacrestia. Ti abbiamo conosciuto ancora con P. Flaviano e non possiamo dimenticare la tua sensibilità e generosità nei riguardi di tutti e specialmente un grande amico per noi due. Ciao.