L'OFS Nazionale propone questo momento di preghiera per stasera 19 marzo 2021 ore 20.50 , Festa di San Giuseppe, per ricordare tutte le vittime della pandemia.
L'incontro viene preceduto sul canale youtube: CLICCARE QUI L' Ordine Francescano Secolare della Regione Veneto, entrando nel tempo di Quaresima, ha ritenuto opportuno vivere con noi questo viaggio di conversione al Signore di ritorno a Lui attraverso tappe di spiritualità e Fraternità come qui di seguito descritto: MOMENTI DI SPIRITUALITA'. Verranno diffuse tre video catechesi realizzate dai nostri assistenti regionali, che riprendono i tre momenti forti del "Memoriale Propositi" di cui celebriamo l' ottavo centenario. Cliccando su questo indirizzo trovate la presentazione delle video catechesi: cliccare qui Ecco le date di uscita delle video catechesi: 24 febbraio 2021 - IL DIGIUNO (fr. Andrea) 10 marzo 2021 - LE OPERE DI MISERICORDIA (fr. Stefano) 24 marzo 2021 - LA PREGHIERA (fr. Fabio Maria) LE “AMMONIZIONI”
DI SAN FRANCESCO Parole che possono favorire il nostro vivere “la” Parola Perché… Perché… sento un bisogno struggente di tornare a dissetarmi alla “fonte”. Le tante – fin troppe – voci e parole che in questi tempi raggiungono l’orecchio del mio cuore, hanno perso la loro freschezza, la loro capacità di stupirmi e di riaccendere desideri grandi, infiniti… Delle «parole fragranti» (Lettera ai fedeli: FF 180) di Francesco, quelle che contengono ancora l’aroma autentico del Vangelo, …di queste ho profonda nostalgia. Ecco “perché”! Come quando l’orecchio di un musicista è al colmo, traboccante d’infinite tessiture armoniche e di ogni genere di timbri sonori… A cosa anela? Dove il suo timpano si placherebbe e ritroverebbe la gioia dell’ascolto? Dove…, se non in una scarna ma vibrante melodia gregoriana? E chi di voi non vorrebbe avere il privilegio di sentire “al vivo” le parole stesse pronunciate direttamente dalle labbra di Gesù, parole che prendono vita direttamente dalla sua voce, dalla sua calda tonalità, da quel suo timbro unico e seducente? Non di parole trascritte e ripensate dopo anni e anni, con il sospetto che il loro passare “di mano in mano” – o meglio “da bocca a bocca” e “da orecchio a orecchio” – ne abbia mutata l’autenticità, sento il bisogno; ma di quelle che gli esegeti chiamano: le “ipsissima verba Christi”, le autentiche parole di Gesù, quelle che Lui ha esattamente pronunciato, non altre… riportate da altri, seppur da fonti autorevoli. Così è per Francesco d’Assisi: leggere le sue Ammonizioni è vivere l’intima gioia e profonda emozione, che nasce dall’assaporarne l’essenza – «il midollo» (Vita seconda: FF 797) direbbe Francesco – del suo spirito genuinamente e autenticamente francescano. «Incominciamo fratelli…» Le Ammonizioni sono ventotto brevi riflessioni. Esse costituiscono un vero tesoro: esprimono la ricchezza della sapienza spirituale di Francesco, i suoi pensieri più intimi e profondi. Scaturite dalle discussioni, nate durante i momenti di aggregazione che erano chiamati “capitoli delle stuoie”, esse esprimono il pensiero di Francesco e i suoi primi compagni, sulle prospettive da dare alla loro nascente forma di vita. Nascevano così queste autentiche perle di saggezza e di profonda semplicità, ispirate alla radicalità del Vangelo. Tra le parole utilizzate da Francesco di Assisi nei suoi Scritti, una delle più significative è il verbo latino “attendere”, etimologicamente: ad-tendere, cioè “tendere verso”, “guardare verso”, “fare attenzione”. Sebbene nelle Ammonizioni ricorra solo due volte, è probabile che questa esclamazione esortativa costituisca il filo rosso che lega tutti i ventotto brevi testi di Francesco. Se teniamo presente la loro origine – parole rivolte dal Santo ai suoi frati – e soprattutto il loro contenuto, possiamo affermare che in esse risuoni costantemente, anche se in forma implicita, questo richiamo: «fate attenzione fratelli» (Lettera a tutti i chierici: FF 207/a) alle mie parole perché vi aiuteranno a “fare attenzione” alla verità del vostro cuore. Rileggere e condividere insieme le Ammonizioni, può essere una buona occasione per rientrare in se stessi e, attraverso un viaggio di verità e onestà, conoscere meglio il proprio cuore e la propria mente. È anche così che matura l’incontro con il mistero di Colui che ci abita.
Possiedono una grande profondità spirituale e semplicità di linguaggio. Sono importanti non solo per il loro insegnamento spirituale, ma anche perché ci rivelano i lineamenti della spiritualità di Francesco. Dopo il Testamento costituiscono lo scritto più biografico del Santo, rivelando indubbiamente un uomo imbevuto di Dio. Dalla loro lettura emergono i tratti della personalità di Francesco: semplicità nel parlare e profondità nel pensare, profonda conoscenza di sé e dell’animo umano, esperienza nel guidare e educare.
centro della vita spirituale: eucaristia (I); fonte di ogni male: possesso della propria volontà (II); rimedio a ogni male: obbedienza incondizionata (III); fondamento della fraternità: autorità come servizio (IV); non gloriarsi di alcunché (V); ideale della vita religiosa: imitazione di Cristo (VI); spirituale più che materiale (VII); come vivere tale ideale: evitare il sentimento d’invidia (VIII); amare il nemico (IX); mortificare il corpo (X); non scandalizzarsi del peccato altrui (XI); come riconoscere lo spirito del Signore: non insuperbirsi del bene e considerarsi l’ultimo (XII); la pratica dell’ideale: comporta molta pazienza (XIII).
beati i pacifici (XIII e XV); beati i puri di cuore (XVI); beato chi sa riconoscere e attribuire ogni bene al Signore (XVII); beato chi porge aiuto al prossimo nella sua debolezza (XVIII); beato chi non si ritiene migliore degli altri (XIX); beato chi sa gioire per le parole e le opere del Signore (XX); beato chi sa comunicare con prudenza e pazienza (XXI); beato chi accetta umilmente correzione e rimprovero (XXII); beato chi sa essere umile tra i sudditi e tra i superiori (XXIII); beato chi ama il fratello che non può compensarlo né quando è malato né quando è lontano (XXIV e XXV); beato chi vedere nel sacerdote anche più indegno, il Signore che consacra (XXVI); l’Ammonizione XXVII) è un brano lirico; beato chi sa attendere la ricompensa del Signore (XXVIII). Domande…
Gli elementi che ci fanno essere sicuri della sua paternità a Francesco, sono diversi. Il primo è la presenza di questa serie di testi in famose collezioni, cioè i testi più antichi che abbiamo a disposizione, sono dei manoscritti. Il primo in particolare il famoso codice 338 di Assisi che è del 1245/46. Un testo che probabilmente è stato scritto da frate Leone, il quale scrive un elenco di testi, dicendo che sono i testi di Francesco. Uno dei testimoni manoscritti antichi, ci dicono, tra gli scritti di Francesco, vi sono le Ammonizioni. Un secondo indizio storico che dà validità a questa notizia è che l’Ammonizione VI, è utilizzata da un domenicano a Parigi, predicando nel 1231, cita il testo e si sente chiaramente che è l’ammonizione di Francesco. E ancora, nelle biografie, nelle diverse leggende su Francesco, più di una volta ricorre la citazione esplicita delle Ammonizioni: «come ha detto Francesco nelle Ammonizioni». Testi importanti in quanto ci assicurano che, coloro che scrivevano all’inizio del 200, conoscevano le Ammonizioni. L’ultimo indizio, ma non ultimo o meno importante è che l’analisi del testo rinvia a modi di parlare, i contenuti di frate Francesco. Ora indizi storici che ci danno una totale certezza, mai nessuno ne ha dubitato, che questi brevi testi appartengano a frate Francesco.
Ci sono in particolare nelle Ammonizioni, due aspetti che vengono a convergere nel testo stesso delle Ammonizioni. Cioè, la parola di Dio che le apre - quasi tutte le ventotto Ammonizioni sono aperte da una brevissima parola di Dio - e una breve spiegazione spirituale. Testi che nascono da Francesco nel contesto della fraternità, che dovessero aiutare i frati a vivere da frati minori. La voce di Francesco che aiuta i frati a essere frati. Qualcuno li ha scritti, non ha scritto Francesco il testo, la qualità è troppo bella, dunque alcuni dei frati, pensiamo a Leone, ma non sappiamo chi sia stato, ha messo giù le parole di Francesco nel momento che lui parlava, nelle diverse occasioni, ogni capitolo generale probabilmente faceva delle Ammonizioni e in ognuno di questi momenti sapendo i frati che Francesco innanzitutto faceva una breve ammonizione, li appuntava. Nascono così una serie di Ammonizioni, d’interventi fatti da Francesco durante i capitoli. Quindi uno scriba che mette insieme le parole di Francesco, ammonitive. Questo è il contesto molto importante, anche perché non sono esercizi spirituali, ma relazioni con qualcuno con il quale stai condividendo un’esperienza, perché quell’esperienza rimanga forte. Il nettare… Francesco regala degli specchi, ventotto, caratterizzati ognuno con un suo tema, perché i frati, rispecchiandosi in essi, potessero avere un riferimento sicuro per giungere alla perfezione. Che cos’è l’uomo perfetto? Quali caratteri dovrebbe avere? Allora Francesco regala ai frati, ventotto di queste immagini piccoline, delicati acquarelli, ma di una forza tale da far memoria sull’essenziale della vita cristiana. Per ricordare la vita evangelica minoritica, riassunta in pillole, tanto piccole quanto efficaci, come sono le pillole omeopatiche, piccoline ma fanno un sacco di bene. Uno speculum perfectionis, pillole di vita, rivolte e nate in un contesto di fraternità, questo è l’altro elemento di grande bellezza. Parlano normalmente a un frate, un servo di Dio, al singolare, ma, di fatto, è rivolto a una comunità, il cui risultato come comunità, dipende da singoli che scelgono certi stili di vita. La comunità è un risultato non di una convinzione comune, diventare gregge, ma dal singolo che accetta lo stile di vita personalmente. Conclusiva domanda… L’ultimo aspetto, seppur minimo, per la comprensione del testo delle Ammonizioni, è uno dei più importanti.
La più semplice e chiara, pare essere quella che abbiamo già visto; dividere le Ammonizioni in due parti: dall’Ammonizione I alla XIII (aspetto dottrinale), dalla XIV alla XXVIII (aspetto spirituale) dentro alle quali si possono riconoscere “Undici beatitudini francescane”. Interessante è il tentativo di leggervi, all’interno delle ventotto “perle francescane”, un’ipotesi di vita cristiana, cioè una proposta di struttura organizzata su cosa significa essere cristiani. Io me lo ripeto spesse volte – perché come frate e sacerdote a volte me le dimentico spesso! – non mi sono fatto frate cappuccino per diventare francescano ma per diventare cristiano. E voi siete qui per essere cristiani, non per essere membri di una delle tante Confraternite benemerite che porta il nome di O.F.S., e l’approfondimento del testo delle Ammonizioni di san Francesco, può diventare un utilissimo strumento per essere come Gesù Cristo, cioè autentici cristiani. Non era ciò che voleva Francesco? «…e confessino di essere cristiani» (Regola non bollata, XVI: FF 43). Allora in queste ventotto Ammonizioni, possiamo cogliere la proposta che Francesco fa ai suoi frati - e stasera anche a noi -, per aiutarci a ricordare qual è l’ipotesi, il progetto di vita cristiana e quali sarebbero le vie per realizzarlo. L’ipotesi ha questo titolo: Le Ammonizioni di frate Francesco. Parole che possono favorire il nostro vivere “la” Parola. In sintesi, possiamo dire che le Ammonizioni sono, sì profonde riflessioni teologiche ma capaci d’innestarsi sul nostro vissuto quotidiano, favorendo la crescita cristiana e la graduale conformazione a Cristo, sull’esempio del Poverello universale. Pertanto, la loro lettura e il confronto fraterno, saranno certamente motivo di riflessione personale e di revisione di vita fraterna. DOWNLOAD AMMONIZIONI SAN FRANCESCO Sabato 13 febbraio 2021 ore 15.30, incontro di Fraternità!
Gli incontri saranno trasmessi in diretta streaming su: 1) pagina facebook del Centro di esperienza e di formazione francescana: Cliccare qui 2) canale youtube Clarisse San Severino: Cliccare qui Incontro delle Fraternità OFS del Veneto in occasione della memoria liturgica della Beata Mamma Rosa - 9 gennaio 2021 Buon Natale, amico mio: non avere paura.
La speranza è stata seminata in te... Non aver paura, amico mio. Il Natale ti porta un lieto annunzio: Dio è sceso su questo mondo disperato. E sai che nome ha preso? Emmanuele, che vuol dire Dio con noi. (Don Tonino Bello, vescovo e terziario francescano) Carissimi fratelli e carissime sorelle, nell'inquietudine di questi tempi arriva il Natale. Quanti auguri potremmo fare a ciascuno di voi...! Uniti a Voi dalla stessa speranza, quest'anno, forse, ci accorgeremo che del Natale abbiamo tutto da scoprire: il Figlio di Dio eterno nasce! Che Maria Santissima, Madre del Salvatore, con la sua materna tenerezza, dia una carezza ad ognuno di voi ed accompagni dolcemente il vostro sguardo verso la luce già seminata nel vostro cuore... Là dove Colui che i cieli non potevano contenere ora vi sta aspettando. Possa la sua luce risalire fino ai vostri occhi per darla al mondo. Con profondo affetto, a voi tutti e alle vostre famiglie, BUON NATALE! Marie Christine - Marzia - Vittorina - Guglielmo - Manuele - Fr. Elvio |
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November 2022
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